Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Viareggio Calcio. Gran parte di questi artisti hanno unito le loro voci in occasione del centesimo compleanno della Lazio, incidendo il brano Cent’anni insieme, divenuto l’inno ufficiale del centenario; tra gli interpreti figurano Aldo Donati, Enrico Lenni, Toni Malco, il compianto Mino Reitano, simpatizzante dei colori biancocelesti, oltre ad altri due dichiarati tifosi laziali come il tenore Edoardo Guarnera (interprete tra l’altro del brano Noi per te, e My Lazio insieme a Francesco Scarcelli) e l’attore e doppiatore Pino Insegno. Altri cantautori hanno dedicato inni e canzoni alla Lazio, come Aldo Donati con il suo Inno alla Lazio – Sò già du ore del 1977, oltre a La più bella di tutte quante, composta per onorare i cento anni del club, E correre e Quant’è bello esse laziali, Francesco Scarcelli, autore di Non mollare mai, La Lazio siamo noi e insieme ad Aldo Donati di Lazio forza Lazio, ed Enrico Lenni, che ha scritto ed interpretato tra i tanti le canzoni Che ce potemo fà, Caput mundi e La Lazio è là, quest’ultima insieme a Toni Malco.
Anche Aldo Donati omaggiò il presidente Sergio Cragnotti con la sua Grazie a te, mentre Dedicata a Paolo Di Canio fu la canzone che Enrico Lenni scrisse in onore proprio dell’attaccante biancoceleste Paolo Di Canio. Nel corso degli anni lo stemma ha subito varie modifiche: il primo vero logo ufficiale, ideato nel 1906, raffigurava uno scudo a strisce verticali bianche e azzurre dove era posata un’aquila che reggeva un nastro sul quale campeggiava il nome della società, mentre prima alcuni podisti utilizzavano sulle loro divise un semplice scudo svizzero tre bande obblique una bianca e due azzurre. La prima maglia adottata dal CURCC nel 1891 era nera nella metà destra e a strisce giallo-nera nella metà sinistra, mentre i pantaloncini e i calzini erano neri. Questo modello venne dotato di una linea che ricordava quella di un dirigibile ed è considerata – da parte degli addetti ai lavori – la prima monovolume della storia. Posiziona tre coni a terra in una linea a due piedi di distanza e poi prova a dribblare la palla senza toccare i coni con la palla o con i piedi. Una volta imparato questo, varia i tuoi tiri in modo che colpiscano l’angolo superiore della rete, il centro della porta, il sinistro e poi il destro.
Dalla stagione 1981-82 la maglia della Lazio, prodotta all’epoca da Adidas, presentava sul petto per la prima volta nella sua storia uno sponsor ufficiale, ovvero l’azienda alimentare torinese «Tonini». Nel gennaio 2025, dopo alcuni episodi eticamente discutibili che hanno visto protagonista il falconiere Juan Bernabè, la società biancoceleste ha deciso di rescindere il contratto con quest’ultimo, rinunciando così al volo dell’aquila Olympia e dell’altro esemplare addestrato da Bernabè, ovvero Flaminia. Come si era visto negli anni precedenti, il Foggia non riusciva ad affermarsi nella serie cadetta. Intorno al mese di luglio del 2023 approderà come main sponsor ufficiale del Fasano lo Zoosafari Fasanolandia il famoso parco faunistico quasi simbolo della città da oltre 50 anni. Nel 2017 è stata nominata città d’arte con economia prevalentemente turistica. Iniziò la carriera nella squadra della sua città natale, il Frederikshavn fI, che giocava nel secondo livello danese. Nella stagione successiva, che vede il Lecce retrocesso in Lega Pro Prima Divisione per lo scandalo calcioscommesse, raggiunge quota 292 presenze con la maglia giallorossa, diventando così il secondo calciatore del Lecce con più presenze in tutte le categorie, alle spalle della bandiera Michele Lorusso.
Questi numeri lo consacrano come autentica bandiera nella storia della squadra salentina. Il sito offre un configuratore in 3D in cui puoi scegliere design, colori, aggiungere loghi, numeri e nomi. Dall’introduzione dei numeri nelle casacche calcistiche, il loro colore nella maglia biancoceleste è sempre stato il bianco o il blu. In vista della Serie D 2020-2021, dopo sei anni, mister Laterza lascia la panchina per approdare al Taranto, al suo posto Raimondo Catalano, che dopo dei risultati negativi, registrando solo una vittoria nelle prime sette giornate, viene esonerato dalla società e rimpiazzato con Vito Costantini, allenatore della Juniores Nazionale del Fasano. Quindi ritorna all’AlbinoLeffe, dove gioca tre campionati, i primi due in Serie C1 e uno in Serie B. Chiude la sua esperienza in maglia azzurra con 105 presenze e 13 gol (di cui 8 nella stagione in cadetteria). Dopo una stagione con i toscani, tornò alla società bianconera con cui esordì in Serie A il 4 dicembre 1955 contro il Napoli. 14 presenze in campionato (chiuso al 6º posto con conseguente qualificazione in Coppa UEFA) e 3 in Coppa Italia nella stagione 2004-2005. Ceduto in compartecipazione all’Arezzo, nel luglio del 2005 gioca una stagione in Toscana (34 partite e 5 gol), sfiorando l’accesso ai play-off promozione.
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