La seconda divisa del portiere iniziò a comparire nel kit ufficiale della nazionale di calcio dell’Italia agli inizi degli anni novanta dello scorso secolo. «Sin dagli anni Ottanta e Novanta, con il club in seconda divisione, questo stadio è stato sempre complicato per gli avversari, perché trovavano una squadra che si chiudeva in difesa. Arrivano cinque svincolati e sei giocatori in prestito, soprattutto giovani da altre squadre, visto che da due anni a questa parte la cantera dell’Eibar è stata chiusa perché i costi erano diventati insostenibili. Ha scavato da subito nell’animo dei giocatori. Impossibile ampliarlo di molto, anche se i lavori in corso, una volta completati, aumenteranno la capienza fino a 6.267 posti: ci sono dei rilievi collinari intorno, e poi le costruzioni. Accanto al campo principale, c’è un piccolo terreno per gli allenamenti: sono posizionati dei secchi per raccogliere l’acqua piovana, utile per annaffiare i campi. Pur sempre un modo per risparmiare. Grazie a questo luogo e grazie a Paolo ho cambiato radicalmente il modo di intendere e concepire una maglia di calcio. Non credo ci sia cosa più bella che crescere i giovani calciatori riccionesi e permettere loro di giocare con la maglia della propria città, accrescendo in loro gli stimoli e il senso di appartenenza.
La sirena era quella della fabbrica dell’Alfa, importante industria siderurgica della città, completino paris saint germain e scandiva gli orari di lavoro. La sirena dell’Alfa mugola sempre con più frequenza. Non c’è un parcheggio, i giocatori lasciano le loro auto dove c’è posto. Il monte ingaggi è il più basso di tutto il campionato, molti giocatori guadagnano lo stipendio minimo di 60.000 euro a stagione. Nessuna partita, il tabellone non segnava un risultato, ma una cifra: 1.700.000. Sono gli euro richiesti dalla Lega Calcio spagnola per l’aumento del capitale sociale dell’Eibar: troppo bassi i 422.000 euro del club. 2024, 166 dipendenti e un capitale sociale di 7 031 919 euro. Con il budget più basso dell’intera categoria: poco meno di 4 milioni di euro. Il portiere Xabi Irureta, il giocatore di maggior valore della squadra, ha vinto il Trofeo Zamora, che il quotidiano Marca consegna al numero uno che ha incassato meno reti in campionato. Saluta ogni gol della squadra di casa, è qui da meno di una decina di anni. Non rientrando più nei piani del tecnico Carlo Ancelotti, che gli preferì Andrea Pirlo, venne mandato in Spagna, in prestito all’Atletico Madrid (28 presenze, 2 gol). Il capitano, Añibarro, 35 anni, ha militato sempre nei campionati minori.
Promozione centrata al primo colpo: dalla terza serie alla seconda, dopo la vittoria nei play off contro l’Hospitalet. Così, da tecnico, ha costruito il primo posto in campionato, con una retroguardia che ha incassato solo 28 gol in 42 partite. Infine, nel panorama globale della Lega Pro, tra il 2012 e il 2014 il club biancorosso è diventato il primo a fare proprie entrambe le Supercoppe di categoria, sia quella di Prima che di Seconda Divisione. Il primato di diciotto stagioni consecutive in seconda serie, dal 1988/89 al 2005/06. Pagine di calcio scritte in periferia. Secondo nel suo girone, ottenne immediatamente la Promozione in Seconda Categoria ai play-off, ma durante l’estate 2009 fu acquisito il titolo sportivo di Promozione del Linguaglossa. Durante i recenti lavori di restauro sono emerse alcune sepolture medievali. Dopotutto, Eibar ha una squadra con una tradizione calcistica importante: da qui sono passati due campioni del mondo come Xabi Alonso e David Silva, anche se in annate differenti. Ma Cantona per i Red Devils è più di un giocatore, più di un campione, più di un capitano, più di un idolo della curva: il francese è diventato un vero simbolo internazionale di una squadra che dì lì a poco sarebbe diventata la più popolare al mondo.
Ipurúa è questo, un campo che sembra planato lì per caso, che non c’entra nulla con il resto: conficcato, a fatica, in un punto qualsiasi del mondo. Una condizione necessaria per l’iscrizione al campionato, pena la retrocessione in terza serie. Lo scorso anno, l’Eibar è arrivato terzultimo con 35 punti: a pari merito con Deportivo e Granada, ma con una classifica avulsa sfavorevole, che sanciva la retrocessione del club. Ma come reperire i soldi, date le scarse disponibilità economiche del club? «Con il calcio spagnolo nel caos finanziario, è ingiusto che le regole penalizzino un club solido», attacca Aranzabal. 1937-38 – 3º nel girone B della Prima Divisione Veneto, vince la Coppa Veneto. L’Eibar per la prima volta nella Liga, la città più piccola di sempre a sbarcare in prima divisione. In Islanda invece, l’ha avuta vinta il Breidablik, vincitore per differenza reti sull’FH. Invece, le regole della Lfp che avevano rischiato di invalidare la prima storica promozione hanno permesso al club di conservare la categoria, grazie all’esclusione dell’Elche per debiti.
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